Valery Gergiev, uno dei più illustri direttori d’orchestra russi di sempre, verrà sostituito dal canadese Yannick Nézet-Séguin per una serie di concerti alla Carnegie Hall di New York alla guida della Filarmonica di Vienna.
Nonostante le ragioni della Carnegie Hall e della Filarmonica di Vienna non siano state specificate nel comunicato, l’estromissione di una figura tanto importante nel mondo della musica classica e per giunta tanto tardiva ha portato diversi commentatori a concludere che la decisione sia arrivata a causa degli ultimi attriti tra Ucraina e Russia. Gergiev è infatti un noto amico e sostenitore di Vladimir Putin, e già in passato il suo supporto ad altre operazioni controverse del governo di Putin aveva portato a proteste accese nei suoi confronti: nel 2014 si era espresso anche in favore alla scelta di invadere la Crimea, arrivando a sostenere che «l’Ucraina per noi [russi] è una parte essenziale del nostro spazio culturale, in cui siamo cresciuti e in cui abbiamo vissuto fino a oggi».
Finora, Gergiev non ha commentato né la decisione del governo russo di occupare militarmente l’Ucraina né quella della Carnegie Hall di sostituirlo con Nézet-Séguin, nonostante pressioni a riguardo provenienti anche dall’Europa (e anche dall’Italia, dove è atteso per alcune date a marzo alla Scala di Milano). Il programma della Carnegie Hall prevede comunque che Gergiev torni verso maggio, alla direzione dell’Orchestra Mariinskij; tuttavia, non è ancora chiaro se queste date verranno confermate.