PERIFERIE #4

Acusmatica fantasmatica

Che senso hanno le pubblicazioni di compilation in un momento storico in cui chiunque di noi può compilare scalette tematiche in qualche clic? La risposta più evidente e forte riguarda le compilation di carattere etnomusicologico e storiografico, in cui la selezione diventa la possibilità di esplorare e mostrare diversi aspetti di una certa scena musicale più o meno radicata nel folklore locale. Le raccolte di etichette come la Sublime Frequencies o la Music From Memories (giusto per citarne due fra le più note, ma c’è un prolifico sottobosco di entità che si dedicano a questo lavoro di riscoperta e approfondimento) vanno spesso a pescare da edizioni periferiche, rare o dimenticate nel tempo per andare a comporre quadri comprensivi che avrebbero altrimenti richiesto fatica e ricerca per essere composti. Lo stesso dicasi per le riesumazioni di discografie di artisti influenti ma che non hanno mai varcato la soglia dell’underground. Oltre a queste operazioni, ci sono ovviamente le compilation di celebrazione/autopromozione delle etichette discografiche, che chiedono a svariati artisti del proprio roster di produrre e includere un brano inedito altrove per mostrare tutte le potenzialità creative del proprio ambiente. Con EPIPHANIES però la Hallow Ground percorre una strada diversa e poco comune: riunisce nomi noti e nuove leve del panorama elettroacustico/ambientale dando come consegna quella di “pursue a non-rational creative process in approaching the phenomenon of epiphany through sound”. Un criterio senza punti fissi, che si modella in molte forme legate a doppio filo all’espressività, al metodo e anche alla personalità di ogni artista coinvoltə. Ciò che ne risulta è un’opera di impressionante coesione e coerenza narrativa, che riesce a costruire un possibile vocabolario della musica astratta moderna al confine tra elettroacustica, post-industrial e drone. Ascoltando EPIPHANIES si incontrano le molte sfumature dell’imponderabile senso di attesa costante che accompagna i rituali frenetici delle nostre vite, angoscioso e speranzoso, in attesa di una catarsi mai definita. Così non è più una questione di singoli pezzi (ci limitiamo a segnalare giusto il notevole contributo di Magda Drozd) ma di stato dell’arte, inteso come condizione possibile di un’espressione che vive in uno stato sospeso dove le domande sono più delle risposte. La musica contenuta in EPIPHANIES sa rendere obnubilanti i suoni più familiari e trovare rifugio nei rumori, in un processo sfaccettato di annebbiamento/allenamento della percezione. Vale un’immersione completa.

Various Artists – Hallow Ground presents: EPIPHANIES (Hallow Ground, 2022)
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Roberto Perissinotto
Roberto Perissinotto