Gli skate volano tra le ombre lunghe del monumento. Il tramonto viola trasfigura le persone, zampillano lucenti le ferite aperte dalle scimitarre veloci dei movimenti. Una cassa piccina manda musica a volume enorme, sproporzionato. Roba enfatica, roba ostile, musica nemica che ti abbraccia, note che ti affogano mentre compaiono le stelle. Altrove. Qui continua l’alternarsi dei brani, scandito da piccoli schianti sul cemento. Ascolta, dai; al buio penseremo poi.