Ciao! Facciamola concisa stavolta.
In questi giorni in redazione stiamo valutando la possibilità di aggiungere un articolista o una articolista al gruppo, per due motivi principali: 1. Abbiamo bisogno di respirare un attimo nelle nostre programmazioni settimanali, e una persona in più risolverebbe tantissimi dei nostri problemi che ogni tanto ci mandano in pause coatte e cose del genere 2. Abbiamo in redazione alcune lacune che ci piacerebbe colmare, e vorremmo espandere la nostra cerchia per evitare di rimanere troppo nella nostra torre d’avorio (anche se: raga, che dehor, che balconcino, e la colombaia…).
Cosa offriamo: niente. Nel senso, noi mettiamo i soldi per offrire questo servizio che è più egoriferito che altro: LIVORE serve ai nostri lettori ma serve soprattutto a noi per avere uno sprone e un motivo più consapevole e profondo per vivere la musica, sia nel contemporaneo che nello storico. La maggior parte delle nostre soddisfazioni sono intrinseche, non mettiamo mezza pubblicità, è tutto autofinanziato, è una semplice (ma enorme) passione che trova il suo nero su bianco all’interno del nostro sito. Potreste essere interessate o interessati a questa realtà solo se anche voi cercate una soddisfazione intrinseca nel modo proattivo di vivere la musica che concede doverne scrivere con una lasca costanza ed una grossa presa di responsabilità sulle cose che vengono dette. Il tempo speso per scrivere per LIVORE, così come quello che spendiamo noi, è banalmente regalato al progetto, e a se stessi. Se vogliamo fare il ragionamento più startupper e paraculo: farete parte di un team e metterete la vostra impronta all’interno del think tank, guarderete col nostro stesso orgoglio le cose di cui noi siamo orgogliosi, troverete un luogo tutto sommato molto rispettato da quelli del mestiere dove esprimervi, carburare, e affinarvi come professionisti se siete interessati alla prospettiva di scrivere anche in futuro.
Cosa cerchiamo: adoreremmo una persona che sia capace di portare una recensione a casa ogni paio di settimane, senza problemi se vuole fare di più e senza problemi se al posto della recensione ha interesse ad esprimersi con un longform o con una rubrica: questo il livello di impegno richiesto. La cosa importante su cui LIVORE non può inciampare è la qualità: non significa che tutti i contenuti che facciamo debbano avere 10-12 ore di studio dietro, ma significa che non possiamo pubblicare scritti fatti male, sciatti, particolarmente imprecisi o privi di prospettiva. Il mondo della critica italiana è una merda e a noi piacerebbe qualcuno che sia allineato sulla nostra visione della scrittura poca ma buona, con ricerche che vanno oltre alla prima pagina di Google e una desiderata comprensione del contesto quando si va a trattare qualcosa. Nessuno ci paga: tanto vale lavorare bene, altrimenti a che serve?
Ci sono tre cosine principali nei nostri desiderata per una collaboratrice o un collaboratore:
1. Lo stile lo conoscete e come abbiamo scritto più sopra noi siamo un think tank: questo significa che bisogna un minimo essere in risonanza con la nostra visione della musica contemporanea, senza per forza essere sovrapposti al nostro tank-pensiero. Per esempio: ci può stare adorare il britpunk (magari portando belle argomentazioni invece di raccontare quanto erano forti gli Idles in live) ma non avremmo grosso margine di manovra con un ascoltatore verticale di pop rock italiano o con una persona che si occupa solo di opera.
2. Sarebbe bellissimo trovare una persona che pur trovandosi in risonanza con il nostro canone sia specializzata in un ambito che noi tendiamo a non coprire. L’ambito su cui ci sentiamo più lacunosi, in questo momento, è la musica italiana. Siamo sempre in grande sofferenza quando non riusciamo a lavorare bene sugli emergenti, pensiamo che siano realtà che meritano spazio (che noi difficilmente riusciamo a dare per bene) e avere una persona dedicata all’Italia di oggi darebbe un’accelerata al progetto veramente considerevole.
3. Il punto più importante: se qualcuno ha voglia di unirsi alla redazione l’ego deve un po’ stare sotto le scarpe – che poi è dove lo mettiamo noi. Preferiamo di gran lunga una persona che abbia voglia di formarsi su critica, giornalismo e musica in dialogo con noi che non una persona già quadrata, con una certa visione di sé, che non può migliorarsi nel tempo perché oramai ha già deciso chi è su questo pianeta. Tutti i nostri articoli sono sottoposti a un serrato processo di peer review in redazione tanto per l’editing formale quanto per il check che tutto quanto sia sensato, e quindi non è possibile fare i sensibili, né pretendere di avere ragione punto.
Una persona appassionata, allineata al nostro canone ma con diversa expertise, magari sul pezzo con la musica italiana contemporanea, tranquilla e con voglia di crescere come professionista per l’impegno di un pezzo anche breve ma ben fatto ogni due settimane. Ci rendiamo conto di chiedere tantissimo e di offrire in cambio pochissimo, ma vale la pena fare il tentativo: con Roberto è andata così bene, in fondo. Se avete qualche domanda o avete già voglia di mettervi in gioco e provare a partecipare al nostro progetto sentitevi liberi di scriverci sui nostri canali. A sto giro mi sa che rispondiamo dopo tre minuti.
Poteva essere più concisa. Pazienza, a presto!